Forse non tutti sanno che a pochi km dal mare di Castiglioncello esiste un “angolo di Provenza”. Stiamo parlando dei campi di lavanda di Santa Luce e, in generale, delle Colline Pisane, dove alcuni campi di grano sono stati riconvertiti per coltivare questa e altre piante officinali aromatiche, con metodo biologico e biodinamico.
Oltre a Santa Luce, si possono trovare dei campi anche nelle zone di Castellina Marittima.
Campi di lavanda a Santa Luce e Orciano Pisano
I campi di lavanda hanno in breve tempo attirato la curiosità dei viaggiatori, trasformando quest’area in una tappa imperdibile. Aziende agricole e produttori accolgono i visitatori raccontando e mostrando le fasi del lavoro, dalla raccolta alla distillazione in corrente di vapore, fino ad ottenere oli essenziali dalle proprietà benefiche. L’esperienza della lavanda si completa con un tour fotografico, un giro in e-bike, un massaggio rilassante con le campane tibetane o semplicemente guardando il tramonto nei campi. Nel giugno 2019 si è svolto anche il Festival della Lavanda, parte del progetto Flora Aromatica Santa Luce.
Il paesaggio di Orciano Pisano, il più piccolo Comune della provincia di Pisa, è tra i più fotografati della Toscana. La dolcezza e i colori di queste colline hanno favorito la diffusione di un turismo slow, in un contesto naturale fatto di passeggiate a piedi, giri in bicicletta oppure a cavallo.
Campi di lavanda a Castellina Marittima
Anche qui alcuni imprenditori agricoli hanno portato avanti il progetto della valle dei profumi e dei colori delle Colline Pisane, trasformando il paesaggio in un magnifico luogo colorato dove vivere un’esperienza diversa, nel rispetto dell’ambiente. Il territorio è immerso nel verde e nella quiete, in una zona incontaminata, ideale quindi per percorsi fra boschi e colline, ruscelli e gole. La macchia è ancora popolata da animali selvatici come il cinghiale e il daino. Attività principale dei secoli scorsi era l’escavazione dell’alabastro, la cui storia si ritrova nel punto museale e nella valle del torrente Marmolaio, con l’unica cava in galleria ancora esistente di “Scaglione”.